Top

Danimarca, Francia e Svezia esortano la Commissione europea a sottoporre i rifiuti tessili a meccanismi di controllo più severi rispetto all’attuale Convenzione di Basilea: i dubbi di EuRIC su questa proposta.

In una dichiarazione pubblicata di recente, i governi di Danimarca, Francia e Svezia esortano la Commissione europea a sottoporre i rifiuti tessili a meccanismi di controllo più severi rispetto all’attuale Convenzione di Basilea, ma EuRIC Textiles (branca dedicata al riuso e riciclo tessile della Confederazione Europea delle Industrie di Riciclo) ha forti dubbi su questo approccio:

Il problema che richiede una attenzione particolare è quello relativo alle spedizioni di rifiuti tessili camuffati da abiti usati e spediti al di fuori dei controlli del regime dei rifiuti, la modifica dei codici della Convenzione di Basilea non porrà fine a questa terribile pratica. Per garantire che solo i prodotti tessili di seconda mano, e non i rifiuti tessili, vengano inviati al di fuori del regime dei rifiuti, è estremamente importante disporre di un processo di selezione dettagliato prima di qualsiasi invio al di fuori dell’Europa. EuRIC Textiles sostiene fortemente la definizione di criteri di selezione che assicurino l’invio, al di fuori del regime dei rifiuti, solo degli articoli che possono essere effettivamente riutilizzati e che corrispondono ai requisiti della destinazione finale.

La dichiarazione di Francia, Danimarca e Svezia sottolinea che “nel 2019, 1,7 milioni di tonnellate di [rifiuti] tessili sono stati esportati al di fuori dell’UE“, ma omette che questo numero in realtà non distingue tra spedizioni di abiti usati di alta qualità e rifiuti tessili, infatti attualmente non esiste una distinzione tra rifiuti tessili e prodotti tessili usati nelle classificazioni dei prodotti dell’UE utilizzate per le dichiarazioni di esportazione e le dichiarazioni statistiche per il commercio.

EuRIC Textiles esorta gli Stati Membri e la Commissione Europea a non modificare i codici della Convenzione di Basilea, le cui conseguenze porterebbero a un blocco degli sforzi in termini di economia circolare da parte dell’industria europea del riutilizzo e del riciclo dei tessuti, aumentando gli oneri amministrativi e senza risolvere il problema di fondo.

Leggi qui il comunicato stampa

Fluttero e Valletti: “In caso di blocco del sistema, l’incenerimento diventerebbe l’unica opzione per la gestione di questi rifiuti. L’Europa faccia presto!”

In assenza di una forte accelerazione a livello europeo nella definizione di un quadro normativo omogeneo e stabile per il comparto, il sistema dell’intera filiera della selezione, raccolta, riuso e riciclo dei rifiuti tessili urbani rischia di bloccarsi in Italia e in diversi Paesi europei, questo l’allarme lanciato da Andrea Fluttero, Presidente di UNIRAU (Unione Imprese Raccolta Riuso e Riciclo Abbigliamento Usato).

La contingenza di diversi fattori concomitanti, come l’aumento dei costi dell’energia e dei trasporti e il calo delle vendite dei materiali di seconda mano causati dalle situazioni geopolitiche sempre più critiche in molti mercati di sbocco (Nord Africa, Est Europa e Medio Oriente), rischia di creare grossi problemi al comparto prima che possano dispiegarsi gli effetti positivi della strategia europea che ridisegnerà il settore partendo dall’ecoprogettazione dei prodotti, passando per il contrasto al fast fashion, alla definizione di norme aggiornate sull’End of Waste fino all’istituzione di regimi di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR).

Il sistema italiano fino ad oggi si è autofinanziato con i ricavi della valorizzazione delle raccolte”, aggiunge Joseph Valletti presidente di ARIU (Associazione Recuperatori Indumenti Usati), “mentre sono ancora limitati i quantitativi avviabili a riciclo di fibra, sia per la scarsa qualità del “fast fashion” che per la mancanza degli ecocontributi che saranno generati dai futuri sistemi di EPR, senza i quali il riciclo non è competitivo con le fibre vergini“.

Proprio a proposito della scarsa qualità, un altro problema è causato dall’aumento della raccolta di rifiuti tessili non avviabili al riuso né al riciclo, materiale che non dovrebbe essere immesso nel sistema di raccolta differenziata dei rifiuti ma restare nell’indifferenziato, diversamente si metterebbe a rischio l’intera economia del sistema a causa dell’aumento dei costi di smaltimento.

Nonostante l’entrata in vigore dell’obbligo di raccolta differenziata di questi rifiuti urbani sia previsto a livello europeo entro il 1 gennaio 2025 ed in Italia lo sia dal 1 gennaio 2022”, afferma Andrea Fluttero presidente UNIRAU, “il nostro Paese vanta una lunga tradizione ed una forte specializzazione industriale, sia nelle raccolte svolte da almeno 20 anni in molti Comuni dalle cooperative sociali che hanno trovato in questa attività una opportunità di creare posti di lavoro, da Organizzazioni con finalità sociali che generano impatti positivi in Italia e all’estero, che dalle aziende della selezione, della preparazione per il riuso, della vendita del “second hand” e del riciclo, presenti nei consolidati distretti di Prato e della Campania.

Gli sforzi e gli investimenti delle cooperative e delle imprese sociali della raccolta e della industria della selezione per creare e mantenere una catena del valore sostenibile circolare dei rifiuti tessili urbani saranno vani se crollerà la sostenibilità economica della filiera e se si bloccherà la possibilità di esportare l’usato tessile in Paesi che ne sono forti consumatori”, conclude Andrea Fluttero.

Leggi qui il comunicato stampa

Anche quest’anno saremo presenti alla 26° edizione di Ecomondo 2023, la più importante manifestazione sulla transizione ecologica e l’economia circolare che si terrà alla Fiera di Rimini dal 7 al 10 novembre. Humana sarà presente presso il Padiglione B3 stand 206 insieme ad Assorecuperi e presso il Distretto Tessile Pad B3 stand 113-308.

Nel Distretto Tessile sarà possibile approfondire gli anelli della filiera degli indumenti usati. Presso il Pad B3 stand 113-308, totalmente dedicato alle attività di gestione dei rifiuti tessili urbani, sarà infatti possibile partecipare a visite guidate per osservare da vicino e capire come si raccoglie, seleziona e valorizza questa importante frazione delle raccolte differenziate urbane, obbligatoria in Italia dal 1° gennaio 2022. Obiettivo dell’iniziativa è far conoscere a istituzioni, stakeholder, media e opinione pubblica, una filiera industriale nazionale che opera con successo nella raccolta, selezione, preparazione al riuso e al riciclo degli abiti usati e dei rifiuti tessili urbani (nel 2021 sono state raccolte e trattate dall’intero settore oltre 154mila tonnellate).

Humana parteciperà inoltre al convegno di mercoledì 8 novembre con l’intervento della nostra Presidente Karina Bolin per discutere dell’impegno pluridecennale della nostra realtà nello sviluppo e implementazione di pratiche virtuose di economia circolare al fine di generare un impatto positivo dal punto di vista sociale e ambientale in Italia e nel mondo.

Il ruolo dei sistemi EPR nella valorizzazione della frazione tessile dei rifiuti urbani
Mercoledì 8 novembre – Sala Diotallevi 2 Hall Sud

9.30-9.45 Introduzione
Andrea Fluttero, Esperto modelli EPR – UNIRAU

9.45-10.15 I comuni titolari della privativa della raccolta rifiuti urbani
Filippo Brandolini, UTILITALIA
Franco Bonesso, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani

10.15-10.30 I raccoglitori specializzati
Karina Bolin, Humana People to People – UNIRAU-ARIU

10.30-10.45 Le aziende della selezione
Joseph Valletti, ARIU

10.45-11.00 La visione dei riciclatori europei
Emmanuel Katrakis, EURIC

11.00-11.15 La visione dei futuri attori del regime EPR
Raffaele Guzzon, Presidente Erion Textile
Michele Zilla, Cobat tessile

11.15-11.30 Discussione e conclusioni
Silvia Grandi, Direttore Dipartimento Economia Circolare Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Mattia Pellegrini, Capo dell’Unità B03 “Da Rifiuti a Risorse” presso la DG Ambiente della CE

Per maggiori informazioni sull’evento clicca qui!

Per fissare incontri di approfondimento in stand con i nostri referenti, scrivi un’email a info@humanaitalia.org.

Ecomondo 2023

Lo scorso giugno abbiamo inaugurato ufficialmente il nuovo impianto di selezione nella sede di Pregnana Milanese. La presentazione è avvenuta in occasione dell’evento organizzato con istituzioni, aziende, partner e opinion leader nel settore della sostenibilità per illustrare i risultati raggiunti nei 25 anni di attività della nostra organizzazione.

Con oltre 5.000 contenitori stradali, 5 impianti di stoccaggio, 1 impianto semi-automatico di selezione, 15 negozi e numerose collaborazioni con aziende del settore abbigliamento, ogni anno raccogliamo circa 21 milioni di chili di abiti all’anno.

Humana controlla tutti gli anelli del processo, dal momento in cui il cittadino ci affida gli abiti nel contenitore sino alla vendita finale, che avviene nei negozi Humana in Europa o all’ingrosso. Questo ci permette di garantire che ogni singolo capo sia valorizzato al massimo, a vantaggio dell’ambiente e dei progetti sociali che realizziamo” ha spiegato Karina Bolin, Presidente di Humana People to People Italia.

Affinché questo obiettivo sia raggiunto, il processo di selezione è fondamentale e su questo fronte Humana Italia compie un ulteriore passo in avanti, inaugurando il nuovo impianto semi automatico di selezione, il più grande del Nord Italia. Grazie a un team di 40 persone, l’impianto ha una capacità di trattamento che può arrivare sino a 12.000 tonnellate annue e permette di tracciare tutti i materiali in ingresso. Il taglio del nastro ha visto la presenza della Consigliera della Città Metropolitana di Milano Daniela Caputo e il Vicesindaco del Comune di Pregnana Milanese Roberto Gadda.

 

Continua la collaborazione con Woolrich Outdoor Foundation con una nuova iniziativa, lanciata proprio in occasione della Giornata Mondiale della Terra lo scorso 22 aprile.
Dopo il sostegno alle attività del progetto 3C di Humana a Cornaredo nel 2022 e il co-finanziamento di Les fruits de demain: Migliorare la nutrizione nella popolazione dei villaggi dell’altopiano di Bateke” nella Repubblica Democratica del Congo insieme a Tavola Valdese, il noto brand di abbigliamento ha deciso di coinvolgere direttamente i propri clienti per sensibilizzarli sul tema del riutilizzo degli abiti e sulla mission di Humana People to People Italia. Per questo, fino al 30 maggio, sarà possibile portare gli abiti che non si utilizzano più nelle eco-box Humana presenti nei negozi Woolrich nelle seguenti città:

– Woolrich Store Bologna, Via Clavature 7E
– Woolrich Store Bolzano, Via Dei Portici, 55
– Woolrich Store Forte dei marmi, P.zza G.Marconi, 9A – 9B
– Woolrich Store Milano, Corso Venezia 3,
– Woolrich Store Roma, Via del Babuino 54-55
– Woolrich Store Verona, Via Giuseppe Mazzini 24

Gli abiti raccolti entreranno nella nostra filiera, contribuendo a sostenere i progetti di Humana People to People nel mondo.

Scegliere il riutilizzo degli abiti permette di abbassare l’impatto ambientale sino a 70 volte rispetto al nuovo

Lo studio commissionato da EuRIC, la Federazione Europea delle Industrie di Riciclo, “LCA-based assessment of the management of European used textiles” (Analisi dell’impatto nella gestione del ciclo di vita del tessile post-consumo in Europa) dimostra che il riutilizzo di un capo ha un impatto ambientale 70 volte inferiore rispetto a quello generato dalla produzione di nuovi capi. Nello specifico, sono circa 3 i chili di CO2 risparmiati per ogni abito di alta/media qualità riutilizzato. Anche rispetto al riciclo, il riutilizzo si conferma la scelta più sostenibile a livello ambientale, pur tenendo in considerazione l’incidenza dei trasporti nel mercato globale del post-consumo.

Questi risultati giungono a pochi mesi dal lancio della strategia europea per il tessile sostenibile e dall’annuncio della raccolta differenziata obbligatoria del tessile per gli stati membri a partire dal 2025, obbligo già in vigore in Italia a partire da gennaio dello scorso anno.

Il report confronta l’impatto del riutilizzo con quello della produzione di nuovi capi in tre categorie (100% cotone, polycotton – una fibra che mischia cotone e polistere – e 100% poliestere), tutti prodotti in Asia e venduti rispettivamente in Europa, Africa sub-sahariana e Pakistan. L’analisi conferma che l’impatto ambientale del riutilizzo è significativamente più basso della produzione di nuovi capi in tutti e tre i casi.

La conclusione è simile anche confrontando il riutilizzo con la produzione di nuovi capi utilizzando fibre riciclate. Inoltre, lo studio sottolinea come sia importante considerare anche il tasso di sostituzione, nella misura in cui l’acquisto di un capo usato effettivamente sostituisca l’acquisto di un capo nuovo da parte del consumatore.

Viene dunque confermato come i benefici di un mercato globale per il riutilizzo e le potenzialità del riciclo del tessile, rispettando la gerarchia dei rifiuti e quindi laddove non sia possibile riutilizzare il capo, siano in grado di contrastare la quantità crescente di abiti di bassa qualità e non riutilizzabili.

Infine, il report formula alcune linee guida legate all’implementazione di sistemi di selezione maggiormente incentrati sull’individuazione della qualità, a un aumento degli investimenti nelle tecnologie dedicate al riciclo e all’innovazione per il riciclo fibre-to-fibre, e all’attuazione di criteri di eco-design per aumentare la durata di vita dei capi.

“Come membri di EuRIC tramite Assorecuperi, riteniamo importante la realizzazione di questo studio, che evidenzia in maniera puntuale le esternalità positive del riutilizzo nel settore tessile. Humana People to People da oltre 40 anni è impegnata nella raccolta e avvio a recupero in questo settore per tutelare l’ambiente e finanziare i nostri progetti sociali nel mondo: non possiamo quindi che accogliere con entusiasmo le linee guida delineate dallo studio affinché la pratica del riutilizzo entri nel piano d’azione e nell’agenda dei policymaker” – dichiara Karina Bolin, Presidente di Humana People to People Italia.

Leggi qui il report completo.

 

Al via l’8 novembre Relife, la nuova campagna di Original Marines insieme a Humana che ha l’obiettivo di sostenere l’ambiente e le persone, incentivando l’economia circolare.

Fino al 28 novembre sarà possibile donare i propri capi usati, in buone condizioni, in tutti i punti vendita Original Marines d’Italia: i clienti che parteciperanno all’iniziativa riceveranno un buono sconto di €10 da utilizzare negli store del brand e su www.originalemarines.com, sul prossimo acquisto di almeno €60.

Original Marines, oltre a promuovere Relife, sosterrà economicamente anche due progetti di Humana, in Italia e in India, relativi all’educazione alimentare dei bambini. In particolare, il primo progetto promuoverà un nuovo percorso didattico nelle scuole elementari della provincia di Milano attraverso la formazione esperienziale che avverrà all’interno dell’orto che Humana ha realizzato a Cornaredo (MI). Il secondo, realizzato in collaborazione con Humana India, contribuirà a migliorare la nutrizione nello stato di Bihar, dove quasi un terzo della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà.

Scopri di più su www.originalemarines.com/relife

Al via oggi, 1 marzo, la nuova campagna di Intimissimi con Humana People to People Italia: il brand del gruppo Calzedonia ci ha scelto per una nuova iniziativa all’insegna della sostenibilità e dell’impegno sociale. Fino al 31 maggio, i clienti e possessori della card gratuita My Intimissimi, potranno partecipare alla campagna: sarà sufficiente recarsi negli oltre 400 negozi Intimissimi  in tutta Italia e donare a Humana cinque capi (tra intimo, maglieria leggera e pigiameria) nell’apposito contenitore presente in store. La donazione darà diritto a un voucher sconto del valore di 5 euro sul prossimo acquisto effettuato entro il 30 giugno in qualsiasi punto vendita Intimissimi.

Partecipando all’iniziativa, si contribuirà insieme a Intimissimi a sostenere il progetto La forza delle donne Quilombola: il programma, avviato da Humana Brasil in collaborazione con Humana Italia, coinvolgerà 50 donne della comunità Quilombola, nello stato di Bahia. Le beneficiarie avranno la possibilità di essere guidate e supportate nell’avvio di attività di agricoltura sostenibile per costituire delle piccole cooperative, migliorando così l’accesso al cibo e la stabilità economica anche delle comunità in cui vivono.

Una grande opportunità per salvaguardare l’ambiente e allo stesso tempo sostenere un importante progetto di empowerment femminile.

Caro Donatore,

HUMANA Italia sta facendo del suo meglio per garantire lo svuotamento dei suoi contenitori. Ma l’emergenza Covid 19 rende tutto molto difficile.

Se vuoi aiutare HUMANA e la sua Missione RIMANDA IL CAMBIO STAGIONE DEL TUO ARMADIO a quando l’emergenza sarà finita.

Se decidi comunque di donare ti chiediamo, oggi come non mai, di non lasciare per nessun motivo vestiti o altri materiali fuori dai contenitori: i cumuli incontrollati ci mettono in difficoltà e peggiorano la condizione igienica della tua città.

Allungare la vita dei propri capi contribuisce a diminuire il nostro impatto sul pianeta.
Hai dai capi da riparare, o che non indossi più?
Sabato 22 e domenica 23 febbraio puoi portarli allo speciale Swap Party organizzato da Patagonia, presso il proprio store di Milano (C.so Garibaldi 127).

È possibile aderire portando capi di qualsiasi marca, purché puliti e ancora in buone condizioni. Gli indumenti che non saranno scambiati, saranno donati a HUMANA.

Swap Party PATAGONIA

In occasione del MICAM – Salone Internazionale del settore calzaturiero (Fiera Milano Rho, 16-19 febbraio 2020), anche HUMANA sarà presente con un proprio stand (Pav 4 Stand N07-09 Stand P10-12).
Sarà anche l’occasione per raccontare la collaborazione con Assocalzaturifici e illustrare i risultati della campagna Una mano con i piedi, avviata nel 2017 e che ha consentito di raccogliere oltre 21.500 paia di scarpe invendute.
Quest’anno, creatività, sogno e genio si uniscono: il mondo delle calzature che anima MICAM diventa l’universo fantastico che fa da cornice alle atmosfere incantate delle fiabe. Nella cornice di “MICAM in Wonderland 2020”, a fronte di una donazione, sarà possibile ricevere una delle Wonder Doll, la speciale edizione di bambole all’uncinetto, realizzate live in filato riciclato dall’artista Allison Hoffmann, che riprendono i personaggi di Alice nel Paese delle Meraviglie. I fondi raccolti contribuiranno a sostenere i nostri progetti di istruzione ed educazione in Malawi.
Sarà disponibile presso iKIDS Square – Pad. 4

#micamtales

Nel mese di novembre, il Bilancio di Sostenibilità di HUMANA ha ricevuto due importanti riconoscimenti, che ci rendono particolarmente felici e orgogliosi del lavoro fatto.

Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo premio: è il quarto anno che pubblichiamo il nostro report di sostenibilità, perché riteniamo che gli operatori solidali come noi abbiano il dovere, forse più di chiunque altro, di rendicontare e comunicare con estrema esattezza ed esaustività la propria attività. Dai cittadini che donano gli abiti usati riceviamo ogni giorno un mandato morale, che siamo chiamati a onorare con rigore” ha commentato Ulla Carina Bolin, Presidente di HUMANA People to People Italia.

Leggi qui il nostro Bilancio di Sostenibilità.

    Iscriviti alla Newsletter
    Data di nascita*:
    Accetto le condizioni privacy