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Da sempre sostenitori della causa, anche oggi,  nella Giornata mondiale contro l’AIDS, ci schieriamo a favore della prevenzione da HIV a livello globale. Ridurre il contagio di questa malattia è uno degli obiettivi più ambiziosi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che mira ad un accesso equo dei servizi di prevenzione.

Nel 2020 sono state effettuate 1.303 nuove diagnosi di infezione da HIV: un dato considerevole, da non sottovalutare.
In oltre 20 anni di attività abbiamo raggiunto più di 20 milioni di persone con messaggi di difesa contro l’AIDS in Africa e in Asia.
Attraverso il programma TCE (Total Control of the Epidemic) miriamo a rafforzare la coesione sociale e a costruire sistemi di difesa incentrati sulle persone. Aiutare le comunità a prendere il controllo della propria salute è l’obiettivo fondamentale dell’iniziativa, per fornire così alle persone conoscenze e strumenti, ridurre lo stigma e aumentare l’accesso ai trattamenti e alle cure.

Angola, Botswana, Repubblica Democratica del Congo, Guinea Bissau, Malawi, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Zambia, Zimbabwe, Cina ed India: questi sono stati i paesi colpiti più duramente da questa malattia in seguito alla pandemia di Covid19 e su cui ci siamo mobilitati attivamente.

Una delle prime armi che abbiamo avuto quando abbiamo iniziato a implementare i programmi per l’HIV erano le persone che vivevano con l’HIV che erano disposte a uscire allo scoperto e condividere apertamente le loro testimonianze con gli altri. Il coraggio di diffondere come sono sopravvissuti allo stigma e alla discriminazione ha ispirato la speranza negli altri di prendere iniziative e prendere il controllo dell’HIV nelle loro vite“, afferma Snorre Westgaard, presidente di Humana People to People.

Inoltre, il 6 dicembre avrà inizio la Conferenza Internazionale sull’AIDS e le infezioni a trasmissione sessuale in Africa: ci saremo anche noi, rappresentati da Human People to People in South Africa. Questo incontro rappresenta un’enorme opportunità per evidenziare la diversa natura dell’epidemia di HIV nella regione africana e la risposta unica ad essa. Una malattia come il COVID-19 ci minaccia tutti. Tuttavia, non dobbiamo cedere al nostro obiettivo di un’Africa libera dall’AIDS. È imperativo che il continente faccia affidamento sulla dinamica dei recenti progressi scientifici, su un appello che risponda a una mobilitazione di risorse interne ed endogene.

AIDS FREE AFRICA – Innovation, Community, and Political Leadership.”

Dal 2 al 7 dicembre 2019, anche la Federazione HUMANA People to People prenderà parte alla 20^ Conferenza Internazionale sull’AIDS (ICASA2019), in programma a Kigali in Rwanda. Un evento che ha l’importante obiettivo di richiamare l’attenzione su un problema, quello della diffusione dell’HIV, che riguarda tutti ma che, in particolare, affligge il continente africano. Ricerca di soluzioni innovative, coinvolgimento delle comunità locali e leadership politiche sono sempre più necessarie per difendere il diritto alla salute e dare una risposta concreta a questa emergenza sanitaria.

In questa occasione, sarà allestito uno stand informativo (Stand 12) che illustrerà, in particolare, gli interventi di HUMANA di prevenzione e contrasto al virus dell’HIV/AIDS che, dal 2000, hanno raggiunto oltre 20 milioni di persone in 12 paesi.

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Unprecedented Innovations and Technologies: HIV and change

Dall’11 al 14 giugno 2019, anche la Federazione di HUMANA e, in particolare, una delegazione di HUMANA Sudafrica, prenderà parte alla 9^ edizione della Conferenza biennale sull’AIDS in programma a Durban.

In questa occasione, sarà allestito uno stand informativo che illustrerà, in particolare, gli interventi di TCE – Total Control of Epidemic per prevenire e contrastare il virus dell’HIV/AIDS.

Il principio alla base di questo programma di prevenzione e cura è che “solo le persone possono liberarsi dall’epidemia”. Questo modello di intervento, che dal 2010 ha raggiunto oltre 20 milioni di persone in 12 Paesi, prevede la mobilitazione delle comunità grazie a un approccio sistematico: azioni di sensibilizzazione porta a porta, distribuzione di preservativi e avvio di gruppi di supporto attivi localmente, che coinvolgano anche chi ha già contratto la malattia. Lo staff e i volontari di HUMANA entrano in contatto con le persone, superando talvolta l’indifferenza e le credenze popolari che circolano sul virus HIV.