L’orto sociale di Humana People to People Italia ha ripreso le sue attività a pieno regime dopo i mesi difficili della pandemia. La primavera porta rinascita e anche i nostri ortisti sono pronti a rimettersi in gioco con vanghe e zappe. Siamo davvero entusiasti di ripartire con nuovi progetti ed iniziative di cui vi racconteremo molto presto.
La realtà dell’orto nasce con l’obbiettivo di creare un impatto sociale positivo sul territorio. Così nel 2018, si è deciso dare il via al progetto “Orto 3C, Coltiviamo il clima e la comunità”: grazie anche alla sinergia che si è venuta a creare con diverse realtà locali, abbiamo ottenuto buoni risultati. Certo è che il covid ha messo a dura prova la vita comunitaria, il lavoro condiviso e soprattutto la quotidianità di molti dei nostri ortisti. Ma, come riportato dalle loro testimonianze, l’orto è stato una risorsa preziosa, un’isola serena nei momenti più difficili della pandemia. Un’occasione per stare all’aria aperta, per muoversi e stare a contatto con la natura, tutte cose che, se una volta davamo per scontate, durante le chiusure forzate, sono diventate davvero preziose.
Siamo sempre più convinti che creare reti solidali sia il fondamento per la costruzione di una società sana e proattiva. L’avventura di Orto 3 C ce lo ha dimostrato: basta osservare lo sguardo gioioso degli ortisti che tornano a lavorare a pieno ritmo. Sono loro Piero, Roberta, Nicolina, Maria e tanti altri, che con le loro storie, con la loro passione, hanno saputo costruire la piccola comunità dell’orto di Cornaredo. I dati che abbiamo raccolto sono proprio la dimostrazione di quanto detto, anzi sono molto positivi e ben oltre le nostre aspettative: infatti, grazie alle 321 ore di tutoring sul campo e alle 180 ore di formazione, i nostri ortisti hanno potuto raccogliere ben 1,258kg di ortaggi! Tutto questo ha permesso loro di accumulare oltre 600 ore di lavoro condiviso in orto.
“Il progetto Orto 3C Humana, per me, è stato un progetto all’insegna della conoscenza: Conoscenza del tuo vicino e conoscenza del fare”. Sono le parole di Mauro, 20 anni studente di Agraria, la perfetta sintesi di quello che è la realtà dell’orto sociale. Un luogo dove diverse culture ed esperienze si intrecciano e s’incontrano, in un mix di età, personalità ed etnie.
Auguriamo quindi un grande in bocca al lupo a tutti gli ortisti e anche ad Alessandra, farming instructor del progetto che, grazie al suo know-how, ha saputo guidare e valorizzare ogni partecipante, con pazienza, entusiasmo e determinazione.
In occasione della Conferenza globale sul clima (COP 25), in programma dal 2 al 13 dicembre a Madrid, anche una delegazione di HUMANA, composta da tre colleghi esperti sul campo e studiosi dei cambiamenti climatici e di agricoltura sostenibile prenderanno parte alla Blue Zone, la sezione amministrata delle Nazioni Unite. In questa prestigiosa cornice, si svolgeranno anche due incontri fra le parti, nell’ambito del Protocollo di Kyoto (CMP15) e del Trattato di Parigi (CMA2).
In particolare, martedì 3 dicembre Humana Spain presenterà il nuovo e innovativo progetto “De-carbonization in Chinese schools: a replicable and innovative example”, che sarà avviato in Cina dal gennaio 2020.
HUMANA, inoltre, parteciperà a due convegni e presenterà i risultati dei propri progetti di agricoltura sostenibile, sostegno e formazione dei piccoli agricoltori (Farmers’ Club):
Anche quest’anno, HUMANA prenderà parte a Ecomondo, la fiera di riferimento in Europa dedicata all’innovazione industriale ed ecologica dell’economia circolare (dal recupero di materia ed energia, allo sviluppo sostenibile), in programma a Rimini dal 5 all’8 novembre: ci potrete trovare tutti i giorni della fiera presso lo Stand 147 di Assorecuperi, Pad. B3.
Per tutte le info, clicca qui.
“L’accesso all’acqua potabile e pulita è un diritto umano e i governi hanno la responsabilità di fornire ai propri cittadini acqua sicura, pulita e gratuita” sottolinea David Kerkhofs, Coordinatore del Programma per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici della Federazione HUMANA People to People nell’articolo qui disponibile.
Eppure, questa è una realtà ancora lontana in molte nazioni.
Le più grandi città del mondo stanno vivendo oggi una grave carenza idrica ed entro il 2025, metà della popolazione globale vivrà in zone dove l’acqua potabile è scarsa.
Nell’ultimo decennio sono stati fatti importanti passi in avanti per migliorare la situazione, ma ancora 2,1 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua. Sebbene questa appaia in abbondanza sul nostro “pianeta blu”, solo lo 0,014% è potabile e facilmente accessibile. Una risorsa preziosa, che consumiamo ancora troppo e senza criterio.
La maggior parte dei finanziamenti per l’accesso a fonti di acqua potabile è inoltre controllata da governi, dalle banche e da grandi imprese. Il ruolo e l’importanza della società civile non sono, ancora una volta, riconosciute. Soltanto il lavoro diretto e il coinvolgimento delle comunità locali può però portare risultati concreti: ne è un esempio il progetto C-WASH, implementato da HUMANA in 4 distretti in Zimbabwe e presentato la scorsa settimana in occasione della World Water Week a Stoccolma.
C-WASH si basa sul principio secondo il quale le sole infrastrutture non sono sufficienti per migliorare la salute e l’igiene; genere, cultura e relazioni sociali sono tutte questioni che devono essere affrontate per ottenere cambiamenti comportamentali, incoraggiare la mobilitazione collettiva e garantire risultati a lungo termine. Il progetto ha permesso di ripristinare 237 pozzi idrici, di installare 90 nuove pompe per l’acqua e di costruire 350 abbeveratoi per gli animali, con un impatto positivo per 53.000 persone.
Affinché sia possibile raggiungere l’Obiettivo 6 di Sviluppo Sostenibile (SDG6) è quindi essenziale che la comunità globale si unisca per compiere passi coraggiosi e radicali, per assicurare il consumo sostenibile, nonché la protezione e la conservazione delle scarse risorse, coinvolgendo tutte le parti interessate. La creazione di servizi idrici sostenibili di proprietà della comunità può avere, in questo senso, un impatto ampiamente positivo sulle condizioni di vita per i gruppi vulnerabili.
Leggi qui l’articolo completo.
HUMANA partecipa a “Fare i conti con l’ambiente“, a Ravenna dall’8 al 10 maggio. Il festival formativo, ideato da Labelab e giunto alla 12esima edizione, è ormai un punto di riferimento a livello nazionale per approfondimenti e aggiornamenti su tematiche tecniche e di scenario del comparto rifiuti, acqua ed energia.
Il 9 maggio ci sarà il workshop “L’evoluzione del riutilizzo in Italia – Nuovi modelli e orientamenti per le filiere della seconda mano” organizzato da HUMANA People to People Italia in collaborazione con Occhio del Riciclone.
Qui il dettaglio del programma www.labelab.it/ravenna2019/programma/workshop-5/ e il form per riservare il proprio posto all’evento.
Vi aspettiamo!