A differenza dei Centri HOPE, i Programmi TCE hanno un “approccio personalizzato” basato su campagne porta a porta, in grado di raggiungere i singoli individui di una comunità, rendendoli consapevoli del ruolo che ciascuno di loro può avere nel limitare i rischi di contagio e nel contrastare la diffusione del virus. Il motto del progetto si traduce infatti in “le persone devono liberare se stesse dal virus“.
Grazie anche alla stretta collaborazione con le strutture sanitarie locali, gli operatori di Humana riescono a garantire servizi di testing, assistenza a coloro che hanno già contratto il virus dell’HIV e verifiche affinché seguano correttamente il trattamento antiretrovirale prescritto.
La buona riuscita di questo programma, attivo dal 2000 e ora esteso in 12 Paesi grazie alle attività della Federazione, è garantita soprattutto dalle modalità di intervento degli operatori di Humana (Field Officer) e dei volontari, che compongono i Gruppi di supporto e che effettuano le visite a domicilio sul territorio.
Lo scorso anno il TCE è stato implementato in Mozambico, paese che si contraddistingue ancora per un tasso di diffusione dell’HIV/AIDS del 13,2%, l’8° più alto nel mondo (dati Report IMA-SIDA, 2015), con oltre 1,9 milioni di persone contagiate. Qui le attività di assistenza e di sensibilizzazione si sono concentrate soprattutto nei confronti delle persone più a rischio: prostitute, clienti e loro partner, adolescenti e bambini. 6.039 prostitute sono state così raggiunte per effettuare il test dell’HIV e avviare, laddove necessario, la terapia. Inoltre, sono stati costituiti 330 Gruppi di supporto e allestiti 61 punti di distribuzione di preservativi.
Nell’ambito dei progetti TCE il sottoprogetto Passos è attivo nelle province di Gaza, Zambezia e Niassa (Mozambico) è rivolto alle fasce più a rischio della popolazione (Prostitute e relativi clienti, partner regolari e figli delle prostitute, adolescenti e giovani a rischio). Il progetto è basato sulla creazione di una serie di “hotspot” nelle aree di attività delle prostitute per fornire loro attività di ascolto e consulenza oltre a fornirgli preservativi. Una volta avviato l’”hotspot” e guadagnata la fiducia delle donne l’obiettivo è di espandere le attività fornendo visite a domicilio, counseling direttamente all’interno dei quartieri dove vivono le prostitute.
Le principali attività realizzate nell’ambito del progetto sono: